E ALL'IMPROVVISO...VIDI GESU'!
Il mio nome è Alessandro Sacco, sono nato a Palermo il 19/11/1977 in una famiglia molto povera dove erano nati già 3 figli. Quando mia madre era in cinta di me, i miei parenti le dicevano: “più poveri siete e più figli fate! Con 100.000 lire puoi abortire ed elimini il problema del quarto figlio.” – La mia mamma confidò ad un amico l’intenzione di abortire. Ma quell’amico le disse: “Tu non sai quello che Dio vuole fare di questo bambino: non ucciderlo!” – La mia mamma ascoltò il consiglio andando contro tutta la famiglia. Già all’età di pochi mesi mi trovai a sopravvivere miracolosamente ad un pericolo improvviso.
Camminando sul balcone di casa, mi infilai sotto la ringhiera e mia sorella di appena 5 anni mi afferrò le gambe gridando: “mamma aiuto!” – Nel 1983 mia zia vide che zoppicavo e consigliò a mia madre di farmi visitare. Il dottore sospettò una paralisi, ma dopo vari accertamenti scoprirono che avevo un tumore al cervello, grande come un mandarino (4 cm. circa). Fui operato ma non tutto il tumore fu asportato e dopo l’intervento entrai in coma di secondo grado. Le mie condizioni si aggravarono, la mia fronte si muoveva in modo incontrollato, le sopracciglia e gli occhi cominciarono a sbattere irregolarmente e poi cominciò ad uscire schiuma dalla mia bocca. Mia madre cominciò a gridare aiuto disperatamente. Il medico corse e mi fecero una puntura di tranquillante. Il giorno dopo i medici si riunirono nella mia stanza, dopo aver fatto uscire mia madre. Parlando tra di loro dicevano che io ero entrato in coma di secondo grado e non c’erano più speranze di salvarmi. Quando mia madre seppe questa brutta notizia, per la prima volta nella sua vita aprì il suo cuore a Gesù. E pregò dicendo: “Signore, io ho ubbidito a Te e non ho abortito, ed ora tu mi vuoi togliere questo figlio che amo?” – Il giorno dopo accadde una cosa meravigliosa: mi svegliai dal coma. Poi i medici mi cominciarono una cura sperimentale di chemioterapia e cobaltoterapia che mi causarono altri gravi problemi, infatti dopo un po’ di tempo non ero più capace di digerire facilmente il cibo. Finito il ricovero tornai a casa. Per molti anni ho avuto difficoltà nel camminare e sempre per strada molta gente mi guardava con pietà facendomi sentire diverso. Infatti tutti i miei problemi di salute avevano lasciato il mio corpo danneggiato. Cominciando ad andare a scuola i problemi aumentarono perché i bambini si prendevano gioco di me e mi allontanavano, mi abbassavano i pantaloni e mi deridevano per la mia paralisi. Non ero capace di fare proprio nulla, nemmeno di giocare al pallone.
Un giorno, a scuola, dovevo svolgere un tema su cosa avrei voluto fare da grande. Piangendo mi accorsi che non avevo una risposta. La maestra capì e mi cambiò il titolo del tema.
Camminando per la strada abitualmente i bambini mi sputavano, mi tiravano pietre, mi facevano perfino la pipì addosso. Ben presto arrivai ad essere depresso e non volevo più vivere e pensavo di suicidarmi. Odiavo me stesso e tutti gli altri intorno a me. Mi rinchiusi in casa e non volevo più uscire. Mia mamma mi spingeva ad uscire ma ogni volta che lo facevo andava sempre peggio. Ad esempio, una volta dovetti scappare dagli altri bambini e tornai a casa scalzo. Cercando aiuto, diventai molto religioso e mi rivolgevo a un gran numero di immagini di santi e di madonne. Ma nessuna di esse rispondeva al mio grido, finché un giorno dissi a mia madre: “mamma, voglio vedere Gesù.” – Lei mi rispose che per vederlo avrei dovuto morire e quindi non avrei più veduto né mamma, né papà. Allora mi domandai: “non posso morire, vedere Gesù e poi ritornare sulla terra dai miei genitori?” – Nel 1986 accadde un fatto molto particolare. Mio padre bestemmiò ed io mi arrabbiai dicendogli: “papà, devi pregare Gesù, non maledirlo!” – Ma lui mi allontanò da se con rabbia. In un angolo della casa cominciai a piangere e all’improvviso vidi davvero Gesù. All’inizio non potevo vederlo in faccia, ma poi lo vidi. Caddi in ginocchio e cominciai a ripetere la preghiera del “Padre nostro”. Finita la visione, corsi da mia madre gridando: “mamma, mi batte forte il cuore…” – Ero pazzo di gioia e le raccontai il fatto. In principio non mi credeva, ma poi, quando vide che parlavo seriamente decise di scoprire tra tutte le religioni che conosceva, se era davvero possibile vedere Gesù. Il giorno dopo mia madre incontrò una signora di fede evangelica alla quale domandò se era possibile vedere Gesù. Quella donna le parlò di Gesù e le raccontò di tante persone che avevano fatta l’esperienza di vedere Gesù. Tornata a casa, mia madre mi raccontò tutto e decidemmo di recarci al negozio dove lavorava. Quel giorno il negozio doveva essere chiuso per riposo settimanale, ma quella donna fu spinta da Dio ad andare al negozio; la voce del Signore le diceva: “vai e apri perché ti mando una mia figliola”. – Dopo quell’incontro io e mia madre decidemmo per Gesù, confessammo i nostri peccati e accettammo il suo sacrificio sulla croce per la salvezza delle nostre anime. Dopo qualche anno una voce mi disse: “tu andrai per il mondo a predicare l’evangelo”. Ma io rifiutavo quella voce a causa delle mie difficoltà fisiche, poiché non ero in grado di vestirmi né di lavarmi da solo. Nel 1992 venne a Palermo la tenda del gruppo evangelistico internazionale “Cristo è la Risposta”, e cominciai a frequentarlo. Durante un incontro di preghiera ebbi una visione: volavo al di sopra delle nuvole e mi trovai davanti a Gesù che teneva tra le sue braccia il mio corpo pieno di ferite e sangue. Dove passava la Sua mano scomparivano le mie ferite e il sangue. Poi, mi indicò il Cielo e mi disse: “Qui c’è un posto anche per te.” – Dopo ho capito che quella guarigione si riferiva al mio cuore e che non avrei mai potuto parlare di Gesù continuando a odiare me stesso e gli altri. Il 30 marzo 1995 entrai a far parte del gruppo della tenda “Cristo è la risposta”. Nel 1998 mi trovavo nella città di Crotone e provai a donare il sangue in un centro di raccolta. Mi dissero che non era possibile perché sono troppo basso (sono alto mt. 1,27 a causa delle terapie subite) e comunque mi fecero un controllo generale del mio stato di salute. Poi mi dissero: “signor Sacco, secondo le analisi lei ha ben poco da vivere perché ha problemi di diabete, colesterolo, trigliceridi, tiroide, ipofisi, artrosi, scoliosi e osteoporosi.”
Tornando alla tenda cominciai a piangere e dissi al Signore: “Io non ho paura di morire, ho paura di soffrire perché ho già sofferto molto.” – Mentre pregavo ebbi una visione. Vidi il mio corpo piccolo quanto un pollice e la mano di Dio che mi copriva, e il Signore mi diceva: “Tu non morirai fino a quando la mia mano non si sposterà da te. Il tuo cammino sarà difficile, ma non temere, Io sarò sempre con te.” – Un giorno i medici mi dissero che a causa delle mie infermità dovevo lasciare la tenda per farmi curare meglio. Ma io pregai Gesù ed ebbi un’altra visione. Vidi una luce splendente, un uomo seduto del quale non potevo vedere la faccia, ed io, piccolo, in piedi davanti a Lui che mi diceva: “Stai fermo, non ti muovere dal posto dove ti ho messo.” – Ancora oggi i medici mi dicono che mi restano solo 2 anni di vita a causa di altri problemi di salute. Infatti ho un polmone che non funziona bene e sono allergico alla polvere e agli acari, e tutto questo potrebbe causare un attacco asmatico mortale. Ma io ho scelto di servire il Signore nella missione anche contro qualunque situazione contraria, perché so che Lui ha cura di me e posso avere pace solo stando nella Sua presenza. Quindi, caro Amico o Amica, se anche tu hai dei grandi problemi, sappi che ai piedi della croce di Cristo c’è una risposta anche per la tua vita.